‘Signori, le paté de la maison’, in salsa italiana.

Signori “Le Pate’ della maison”… ma perché… io dico… non era meglio chiamarlo “e puntarelle della casa” o che so’ “a carbonara da Sora lella” e che cacchio, siamo in Italia… il patè in faccia ve lo darei… scusate mi so‘ innervosito… e mo mi spiego meglio: io non capisco perché nella patria di Scarpetta e di Pirandello, per dire i primi due che mi vengono in mente a volo a volo… le patela Ferilli e Buccirosso un po’ di anni fa hanno pensato di andare a scomodare Matthieu DeLaporte, Alexandre De La Patellière per poi perdere mesi per adattare sto spettacolo francese agli usi e costumi italiani… perché un mesetto sicuro cel’hanno messo… e perdete un paio d’ore ancora e cambiate pure i riferimenti ai piatti e ai vini… ma forse io so’ troppo patriottico… poi… considerando che in Italia abbondano le scuole di scrttura creativa… e gli scrittori… ma col potere che avete… o voi Ferilli e Buccirosso… possibile che non avete trovato un testo mediamente buono di un giovane scrittore a cui donare un mesetto della vs vita ed una possibilità… per aggiustarlo ed adattarlo… noo… si va in Francia da Matthieu ed Alexandre… ci si beve lo champagnino e si magna il paté il “fuagra’” ma va va… detto questo… scusate lo sfogo… lo spettacolo all’ennesima replica al Sistina me lo so visto tutto… e già è cosa buona… perchè se non mi piace… – non sarò un recensore serio – alla fine del primo atto io me la svigno… e mi vado a fare un bicchiere di vino… con la mia accompagnatrice… o accompagnatore o pure da solo. Nello specifico lo spettacolo è stato caruccio… divertente e godibile… ma non eccezionale se consideriamo – ed oggi va fatto – il rapporto qualità prezzo… al Sistina, infatti, il posto più economico costa un 35 euro… e 35 euro sono il costo di 3 spettacoli egualmente godibili e carucci in teatri più piccoli romani… con produzioni indipendenti made in italy al 100%.

pate ferilliNulla da dire sulla coppia Ferilli-Micheli grazie anche al testo – nel senso che la maggior parte delle situazioni comiche e delle battute erano in capo a loro – ma l’auto volendo usare una metafora automobilistica aveva l’impianto a gas… ed era come se si passasse continuamente dall’alimentazione a gas a quella a benzina… vado a spiegarmi…inizio a gas … loffio tanto che la mia accompagnatrice sveglia da svariate ore…- le porto stanche apposta – stava addormentandosi…quindi si è passati all’alimentazione a benzina… con l’entrata di Micheli… che in coppia con la Ferilli hanno fatto rombare il motore… quindi si è passati di nuovo a gas… con l’entrata di Giovanetti prima e Quartullo poi… quindi di nuovo a benzina… insomma avete capito… in pratica da uno spettacolo rodato mi aspettavo molto più ritmo… ma devo dire che è una cosa che noto spesso quando a teatro… il regista è anche attore…manca una pura visione totalitaria…infine, per quanto riguarda la coppia Quartullo-Petrella… c’era qualcosa di finto… uno scollamento …forse perché il modo di recita’ di Quartullo è realistico-cinematografico… e quello della Petrella teatrale puro… e forse… tutto ciò che ho osservato era esattamente quello che il regista voleva trapelasse…e forse dico forse io non capisco un cacchio di teatro…ma questa è ciò che penso…e sono aperto al contradditorio… anche fisico… ma considerate che peso 130 kg.

In sintesi assoluta lo spettacolo si può guardare è caruccio ma 46 euro per una poltronissima in platea io non ce li spenderei… meglio na puntarella, ‘na carbonara e ‘na buona bottiglia di vino rigorosamente ITALIANA.

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