A Zootropolis ognuno può essere ciò che vuole.

Nel corso di 92 anni di storia, i Walt Disney Animation Studios hanno portato avanti una lunga tradizione di film incentrati su animali parlanti – dal cortometraggio esordio di Topolino Steamboat Willie, a film d’animazione come Bambi, Dumbo, Il Libro della Giungla, Robin Hood e Il Re Leone. Nel 2016, i Walt Disney Studios torneranno nel regno animale con il film d’animazione Zootropolis.

zootropolisZootropolis, il nuovo film d’animazione Disney, diretto da Byron Howard e Rich Moore, con la produzione di Clark Spencer, è stato presentato a Roma, dove lo spazio antistante il The Space Cinema Moderno, completamente tematizzato con le gigantografie dei personaggi del film, si è trasformato in uno “street carpet” sul quale hanno sfilato i grandi ospiti della serata.

Tra i più attesi, i registi Byron Howard e Rich Moore e il produttore Clark Spencer, insieme all’irresistibile voice cast italiano. A cominciare dal celebre attore Massimo Lopez che è Lionheart, sindaco di Zootropolis, colui che ha ideato il mantra secondo il quale “a Zootropolis chiunque può essere ciò che vuole”. Il conduttore e attore Paolo Ruffini è Yax, il bovino più illuminato e pacifico di tutta Zootropolis, oltre che fonte inesauribile di consigli. Nicola Savino, popolare conduttore televisivo e radiofonico, è Flash, il bradipo più “veloce” all’interno del DVM (Dipartimento dei veicoli mammiferi), mentre il noto attore e interprete attivo sul web, sulla TV e sul cinema Frank Matano è Duke, una piccola faina truffaldina. Infine, il celebre attore Diego Abatantuono è Finnick, la volpe fennec complice di Nick Wilde, e l’attrice comica Teresa Mannino è Fru Fru, la figlia di Mr. Big, il più pericoloso boss criminale di Tundratown: un piccolo mammifero con una grande personalità e l’incredibile voce di Leo Gullotta.

Erano inoltre presenti alcuni ospiti, tra cui Malika Ayane, Andrea Sartoretti e tanti altri.

Nel film, sin da quando era una giovane coniglietta, Judy Hopps ha sempre sognato di diventare un’agente di polizia. Ovviamente le probabilità che questo accada sono molto basse, dato che nessun coniglio è mai entrato a far parte del dipartimento di polizia di Zootropolis – in realtà, nessun coniglio ci ha mai provato. I poliziotti di Zootropolis sono tutti animali molto grandi: rinoceronti, elefanti, ippopotami. Ma Judy non si fermerà di fronte a questo ostacolo. “Ha un forte senso della giustizia”, afferma Moore. “Protegge i più deboli, detesta i bulli e crede fermamente nel motto della città: a Zootropolis, ognuno può essere ciò che vuole”.

Ma comunque, non sarà facile. Judy non ha la stoffa di un’agente di polizia – o almeno, questo è ciò che tutti pensano. Ma lei si rende conto che i conigli possiedono delle abilità particolari che potrebbero risultarle molto utili in polizia, e così si getta a capofitto nell’addestramento, diventando la miglior recluta del suo corso e diplomandosi con il massimo dei voti. “Il sindaco Lionheart rimane colpito da questo grande risultato”, afferma Howard, “e la spedisce al Distretto 1, al centro di Zootropolis: è il distretto più tosto e importante della città, il luogo in cui ogni cadetto vorrebbe lavorare”.

Ma il capo di Judy, il Capitano Bogo, è uno stoico bufalo che non si fa incantare dalla sua carriera accademica: non vuole nessun coniglio nel suo dipartimento. Così, invece di assegnarle un caso importante, Bogo la manda a controllare i parchimetri. “Judy decide di diventare la miglior vigilessa di sempre”, afferma Howard. “Usando il suo incredibile udito, riesce a fare 200 multe prima di mezzogiorno: tutto questo durante il suo primo giorno di lavoro”.

Proprio quando sta iniziando ad apprezzare il lavoro come vigilessa, Judy s’imbatte in una volpe dall’aspetto sospetto, Nick Wilde. I genitori di Judy le hanno sempre detto che le volpi sono subdole e inaffidabili e Nick sembra corrispondere allo stereotipo. “Vive in città da tutta la vita”, afferma Moore. “Nick crede che sia impossibile cambiare la propria natura: non ha senso combattere ciò che siamo. La gente dà per scontato che lui sia un truffatore e così sceglie di diventare il più grande truffatore di sempre. E per quanto lo riguarda, Judy è una semplice coniglietta di campagna: Nick non ha paura di dirle che il suo sogno di diventare una vera poliziotta non si avvererà mai”.

Judy ottiene finalmente la sua grande occasione quando il Capitano Bogo si trova costretto ad assegnarle un caso. “Alcuni mammiferi sono scomparsi”, afferma il coregista Jared Bush, che è anche uno degli sceneggiatori. “Uno di essi è il Sig. Otterton, e Signora Otterton lo cerca disperatamente. Ma dato che sono scomparsi molti altri animali, il Capitano Bogo non sta dando molta attenzione al caso. Così, Judy si offre di aiutarla”.

Nonostante i suoi dubbi, Bogo decide di assegnare il caso a Hopps, ma la costringe a fare un patto: deve riuscire a risolverlo in 48 ore, altrimenti dovrà dimettersi dalla polizia. Bogo spera che fallisca. Judy accetta la sfida e si lancia in azione, decisa a lasciare un segno – finché non scopre il primo indizio. “Prima di sparire, il Sig. Otterton era entrato in contatto con Nick Wilde”, afferma Bush. “È la sua unica pista. Così, Judy deve convincere un truffatore incallito come Nick ad aiutarla: questo darà inizio a un folle viaggio in cui due individui completamente opposti tenteranno di collaborare…oppure no”.

“Tutti noi siamo cresciuti guardando i grandi film sugli animali della Disney – eravamo completamente catturati da quei mondi”, afferma il regista Byron Howard. “Quando ero piccolo il mio film preferito era Robin Hood, e volevamo celebrare quella tradizione in un modo originale e differente, scavando ancora più a fondo. Abbiamo cominciato a domandarci: ‘Che aspetto avrebbe una metropoli progettata dagli animali?’. Secondo noi, si trattava di un’idea incredibilmente divertente”.

Zootropolis è una città diversa da qualsiasi altra, composta da quartieri che celebrano culture differenti. L’elegante Piazza Sahara è abitata dagli animali del deserto, Tundratown ospita gli orsi polari e gli alci, il caldo e umido Distretto di Foresta Pluviale è simile a una foresta pluviale, a Little Rodentia vivono i roditori più piccoli, mentre Tana dei conigli è abitata da milioni di tenerissimi coniglietti. Il centro della città, Savana Centrale, è un crocevia nel quale i mammiferi provenienti da qualsiasi ambiente naturale vivono insieme – un luogo in cui non importa se sei un gigantesco elefante o un minuscolo toporagno, perché puoi diventare qualsiasi cosa tu voglia. Ma al suo arrivo in città, l’agente Judy Hopps scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

“Nel profondo, Zootropolis è un buddy movie, un poliziesco in cui due individui opposti sono costretti a collaborare”, afferma il regista Rich Moore. “Judy e Nick — un coniglio e una volpe — sono nemici naturali per definizione. Dunque questi personaggi non vanno d’accordo inizialmente. Ognuno ha dei pregiudizi nei confronti dell’altro – idee imprecise e prive di fondamento”.

Secondo Howard, il fatto che i due non vadano d’accordo è una grande fonte di umorismo per il film. “Judy è l’eterna ottimista, convinta che chiunque possa diventare ciò che vuole – dopotutto, è il motto della città”, afferma. “Nick è esattamente l’opposto. È un cinico. È convinto che non si possa cambiare ciò che siamo. Quindi abbiamo preso un’ingenua campagnola piena di energia e vigore e l’abbiamo scaraventata nel mezzo di una grande città accanto a Nick – il realista – che si diverte moltissimo a canzonarla. Ma anche Judy ha degli assi nella manica”.

I realizzatori hanno ideato e costruito il vasto e dettagliato mondo di Zootropolis, abitato da cinquanta specie diverse di animali che, pur conservando le caratteristiche che li rendono così meravigliosi nel mondo reale, parlano e indossano i pantaloni. “Il nostro team ha trascorso ben 18 mesi a studiare gli animali”, afferma il produttore Clark Spencer. “Abbiamo incontrato svariati esperti provenienti da tutto il mondo, tra cui quelli di Animal Kingdom di Walt Disney World. Abbiamo attraversato 14.000 chilometri e siamo arrivati in Kenya, per un viaggio di due settimane dedicato allo studio del comportamento e della personalità degli animali. Volevamo che il comportamento di ogni specie apparisse reale e autentico”.

“Credo che il viaggio in Africa abbia cambiato tutti noi nel profondo”, afferma il coregista e co-sceneggiatore Jared Bush. “Poter osservare migliaia di animali nel loro ambiente naturale è stata un’esperienza straordinaria. Volevamo che questo si percepisse nel film, ed è stato un lavoro molto complesso. Siamo tornati da quel viaggio con la sincera esigenza di rendere giustizia a ciò che avevamo vissuto”.

La ricerca è alla base di ogni film dei Walt Disney Animation Studios – il produttore esecutivo John Lasseter è convinto che essa sia indispensabile per creare una grande storia. Così, quando i realizzatori di Zootropolis hanno deciso di creare un mondo interamente abitato dagli animali, il team si è letteralmente immerso nella natura per effettuare vari studi. “Abbiamo dedicato circa 18 mesi allo studio degli animali”, afferma il regista Byron Howard. “Abbiamo studiato come interagiscono e socializzano nel loro ambiente naturale, e come sono strutturate le loro comunità individuali”.

“Abbiamo scoperto che la maggior parte degli animali – il 90% – è formata da prede”, prosegue Howard. “Solo il 10% è composto da predatori. Abbiamo sempre pensato che il regno animale fosse governato dai predatori, mentre invece sono in minoranza. Abbiamo parlato con diversi antropologi e sociologi per ripercorrere la storia dell’umanità: ogni volta che una maggioranza e una minoranza entrano in contatto, si sviluppano dei problemi sociali. Abbiamo scoperto e notato che gli animali di ogni specie tendono a stare con animali che gli somigliano; trovano rifugio e protezione nei loro gruppi individuali e tendono a evitare animali che sono differenti”.

La ricerca ha dunque condotto i realizzatori a una storia che parla di stereotipi e pregiudizi. “Inizialmente volevamo realizzare soltanto un film divertente sugli animali”, afferma Howard. “Ma andando avanti con la ricerca, ci siamo resi conti di avere l’opportunità di affrontare un discorso importante – conservando però il divertimento offerto dalla storia, dai personaggi e dal mondo di Zootropolis”.

Secondo il regista Rich Moore, la chiave stava nel trovare il giusto equilibrio. “Abbiamo lavorato duramente per trovare il baricentro perfetto: raccontare una storia interessante che potesse divertire, commuovere ed esprimere concetti profondi”.

“Abbiamo parlato con una grande esperta di pregiudizi, Shatki Butler”, aggiunge il produttore Clark Spencer, “la quale ci ha spiegato che è molto difficile nutrire dei pregiudizi nei confronti di una persona, una volta che l’abbiamo conosciuta. Quest’idea fondamentale si inseriva perfettamente nella nostra storia incentrata su due nemici naturali che, costretti a lavorare insieme, cominciano a mettere in discussione i propri pregiudizi”.

I commenti sono chiusi.