Il film Disney Il Ritorno di Mary Poppins, al cinema dal 20 dicembre, vede Emily Blunt (A Quiet Place: Un Posto Tranquillo, La Ragazza del Treno) nel ruolo della bambinaia “praticamente perfetta”, che con i suoi straordinari poteri magici è capace di trasformare qualsiasi mansione giornaliera in un’indimenticabile e fantastica avventura. In questo sequel completamente nuovo e originale, Mary Poppins torna per aiutare la nuova generazione della famiglia Banks a ritrovare la gioia di vivere e il senso della meraviglia dopo aver subito una perdita personale.
Il Ritorno di Mary Poppins è ambientato a Londra durante la Grande Depressione degli anni ‘30, ventiquattro anni dopo gli eventi del primo film.
Michael Banks era solo un bambino quando la tata praticamente perfetta Mary Poppins visitò casa Banks per la prima volta, ma ora è un uomo adulto con una famiglia tutta sua. Michael è un artista in difficoltà che ha accettato un impiego temporaneo presso la Banca di Credito, Risparmio e Sicurtà, la stessa istituzione finanziaria in cui lavoravano suo padre e suo nonno prima di lui. Vive con i suoi tre figli Annabel, John e Georgie al numero 17 di Viale dei Ciliegi, ma sono tempi duri a Londra. Siamo negli anni ‘30 e la città si trova nel bel mezzo della Grande Depressione: il denaro scarseggia, la popolazione è preoccupata e il futuro appare incerto.
La famiglia sta cercando di superare la recente morte della moglie di Michael e nonostante gli sforzi della loro inefficiente ma volenterosa e affettuosa domestica Ellen, la casa è malmessa e in un costante stato di caos. Con la dura realtà del periodo e il peso del recente lutto che gravano sulla famiglia, i bambini sono costretti ad assumere responsabilità da adulti e di conseguenza stanno crescendo troppo rapidamente.
Jane ha ereditato da sua madre l’entusiasmo per l’attivismo e, pur essendo impegnata a combattere per i diritti dei lavoratori, aiuta suo fratello Michael e la sua famiglia ogni volta che può. Mentre il rapporto tra Michael e i suoi figli continua a deteriorarsi a causa della sua difficoltà nel gestire il lutto, il signor Wilkins, direttore della banca, che sembra un mentore affabile e altruista ma è in realtà un uomo sleale e scaltro, avvia le procedure per il pignoramento della casa dei Banks, mandando ancora più in crisi l’ormai stremato Michael.
Fortunatamente il vento inizia a cambiare e Mary Poppins, l’enigmatica tata che con i suoi straordinari poteri magici è in grado di trasformare qualsiasi mansione giornaliera in una fantastica avventura, torna nelle vite della famiglia Banks, senza essere invecchiata di un giorno. Insieme al suo amico Jack, un lampionaio affascinante e sempre ottimista, Mary accompagnerà i piccoli Banks in una serie di bizzarre avventure arricchite da incontri con personaggi stravaganti, tra cui la sua eccentrica cugina Topsy e l’amabile banda di lampionai capeggiata da Jack, riportando vita, amore e risate nella loro casa.
L’enigmatica tata è accompagnata dal suo amico Jack, interpretato da Lin-Manuel Miranda (Hamilton, Oceania), un lampionaio ottimista che si occupa di portare luce (e vita) nelle strade di Londra. Il Ritorno di Mary Poppins è diretto da Rob Marshall (Into the Woods, Chicago) e prodotto dallo stesso Marshall insieme a John DeLuca (Chicago) e Marc Platt (La La Land), mentre Callum McDougall è il produttore esecutivo. La sceneggiatura è firmata da David Magee (Vita di Pi) a partire da un soggetto scritto da Magee, Marshall e DeLuca e basato sui romanzi di “Mary Poppins” ideati da P.L. Travers. La colonna sonora è composta da Marc Shaiman (Hairspray – Grasso è Bello), che si è anche occupato di scrivere le nuove canzoni del film insieme a Scott Wittman (Hairspray – Grasso è Bello). “Sono davvero onorato che Disney mi abbia chiesto di dirigere un sequel”, afferma il regista e produttore Rob Marshall. “Si tratta di un musical completamente nuovo, una cosa molto rara al giorno d’oggi e una meravigliosa opportunità di realizzare un’opera ideata appositamente per il grande schermo”. “Mary Poppins è stato il primo film che ho visto da bambino: mi ha aperto la mente, insegnandomi ad amare il cinema, i musical e qualsiasi film pieno di avventura e fantasia”, afferma Marshall. “Ma questo nuovo film non si rivolge soltanto ai bambini. Si rivolge al bambino che vive in ciascuno di noi”.
Il cast di Il Ritorno di Mary Poppins vede inoltre la presenza di Ben Whishaw (Spectre) nel ruolo di Michael Banks, Emily Mortimer (Hugo Cabret) nei panni di Jane Banks, Julie Walters (la saga di Harry Potter) nel ruolo di Ellen la domestica dei Banks, tre nuovi bambini Banks interpretati da Pixie Davies (Miss Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali), Nathanael Saleh (Il Trono di Spade) e dall’esordiente Joel Dawson, Colin Firth (Il Discorso del Re) nei panni di William Weatherall Wilkins, direttore della Banca di Credito, Risparmio e Sicurtà, e Meryl Streep (Florence) nel ruolo di Topsy, l’eccentrica cugina di Mary. Inoltre, Angela Lansbury interpreta la signora dei palloncini, un personaggio amatissimo presente nei romanzi di P.L. Travers, e Dick Van Dyke interpreta Mr. Dawes figlio, direttore ormai in pensione della banca che ora è gestita dal personaggio di Firth.
Nel 1934 la scrittrice P.L. Travers presentò per la prima volta al mondo la pragmatica tata con il libro “Mary Poppins”, ma nel corso dei successivi cinquant’anni scrisse altri sette libri pieni di avventure magiche con l’amatissima governante (“Mary Poppins ritorna”, “Mary Poppins apre la porta”, “Mary Poppins nel parco” e altri). Nei libri la tata provvista di ombrello e amante delle risposte argute impartisce una serie di perle di saggezza inaspettate, come soltanto Mary Poppins è in grado di fare.
Per questo nuovo film, Marshall ha immaginato una storia originale che avesse qualcosa di toccante e significativo da insegnare, mantenendo allo stesso tempo la meraviglia e l’esuberanza delle avventure magiche raccontate nei libri. “C’erano ovviamente molte altre storie da raccontare”, afferma Marshall, “e dopo aver letto tutti i libri, abbiamo deciso di prendere vari elementi da ciascuno di essi per mettere in evidenza il tema ricorrente dei libri di Travers: quando diventiamo adulti, diventiamo cinici e disillusi e non riusciamo più a vedere la vita con gli occhi di un bambino”.
Per le scene in cui Mary Poppins accompagna i piccoli Banks in una serie di straordinarie avventure fuori dal nostro mondo, il regista Rob Marshall ha scelto di usare l’animazione tradizionale disegnata a mano per creare le sequenze fantasy, così da far provare al pubblico le stesse sensazioni nostalgiche del primo film. Oggi l’animazione classica in 2D è considerata in qualche modo una forma d’arte perduta, dunque la produzione si è trovata di fronte alla straordinaria opportunità di dare nuovamente vita a una forma d’arte classica, rendendo allo stesso tempo omaggio al primo film.
Per disegnare e creare le sequenze in tecnica mista animazione/live-action, sono stati reclutati più di 70 animatori, che comprendevano alcuni dei migliori animatori di Walt Disney Animation Studios e Pixar, molti dei quali erano in pensione e sono tornati all’opera soltanto per poter lavorare al sequel di un grande classico Disney. Lavorando presso il Duncan Studio di Pasadena per 16 mesi, gli animatori sono riusciti a portare a termine la sequenza.
“Alcuni degli artisti avevano una settantina d’anni ed erano stati talmente influenzati e ispirati dall’animazione classica da non potersi tirare indietro di fronte a un’opportunità del genere”, afferma il supervisore delle sequenze animate Jim Capobianco, “ma c’erano anche questi giovani ragazzi che erano entrati da poco in nell’industria, dunque avevamo un meraviglioso gruppo di animatori che lavoravano insieme per creare questo omaggio all’animazione classica”.
Prosegue: “Sarete in grado di percepire la magia e la maestria sullo schermo, ed è la stessa magia che si percepiva in modo così viscerale nel primo film. Ma abbiamo comunque dovuto affrontare un certo numero di sfide con l’animazione in 2D. Ormai non c’è più nessuno che sia in grado di creare un’animazione 2D di questo livello. Inoltre, dovevamo fondere il mondo tridimensionale con quello animato senza perdere di vista il realismo, una cosa molto complicata da fare”.
“Il mondo che abbiamo creato era uscito direttamente dai libri di P.L. Travers, con degli animali veri che avevano delle personalità e delle voci e provenivano chiaramente da quel mondo”, afferma il produttore Marc Platt. “Nel film c’è una ciotola di porcellana Royal Doulton che è un cimelio della famiglia Banks ed è decorata con alcuni disegni. I bambini e Mary si tuffano letteralmente in questa ciotola, finendo in un magico mondo animato”.
I recenti progressi tecnologici hanno permesso ai filmmaker di fondere l’animazione tradizionale con i moderni strumenti 3D: in questo modo, la macchina da presa poteva muoversi liberamente attraverso gli ambienti disegnati a mano e le ambientazioni digitali in CG.
Come negli altri musical cinematografici che aveva diretto, Marshall si è occupato delle sequenze animate come se stesse dirigendo un qualsiasi altro film. Prima di tutto, le interpretazioni in live action sono state riprese di fronte a un green screen, con gli interpreti principali che interagivano con alcuni attori e ballerini ricoperti di tute verdi dalla testa ai piedi.
Nelle scene ambientate nella ciotola Royal Doulton, i personaggi con cui Mary Poppins, Jack e i bambini interagiscono sono tutti animali. Quindi durante le riprese sono state utilizzate diverse riproduzioni, tra cui una giraffa finta di 6 metri, per dare agli attori – soprattutto ai bambini – un punto di riferimento. Ogni cosa con cui gli attori entravano in contatto doveva essere rappresentata in qualche maniera sul set. Gli sfondi animati, che erano più dinamici e avevano una maggiore profondità, sono stati inseriti in un secondo momento durante la post-produzione.
Queste sequenze hanno inoltre offerto a Marshall e DeLuca la rara opportunità di realizzare un grande numero musicale nello stile di Broadway all’interno di un mondo completamente animato: ci sono riusciti con il brano “L’Abito Non Fa il Monaco” (“A Cover is Not the Book”), eseguito da Jack e Mary Poppins sul palcoscenico dell’Auditorium Royal Doulton. Come in ogni produzione teatrale, l’illuminazione della sequenza è stata realizzata dal vivo ed è stata poi replicata con l’animazione 2D.
Platt afferma: “Penso che, quasi ogni giorno in cui ci trovavamo sul set, ciascuno di noi sentisse di far parte di qualcosa di speciale. Amavamo il lavoro che stavamo facendo e ognuno lavorava davvero duramente, eppure c’era una straordinaria gioia in questo lavoro, che derivava principalmente dal fatto di essere guidati da Rob Marshall”.