Croce e delizia, quando un padre ama un uomo

Fabrizio Bentivoglio è ‘Croce e delizia’ dei suoi cari nel nuovo film di Simone Godano incentrato sulla famiglia moderna, al cinema dal 28 febbraio.

Cosa fareste se vostro padre, vedovo, volesse sposare un uomo?  “Lavorando allo sviluppo del soggetto – afferma il regista – abbiamo subito trovato un’insidia. Ci siamo accorti di avere più temi da trattare: l’omosessualità, lo scontro sociale, il giudizio dei figli verso le scelte dei genitori (una volta era il contrario) e i conflitti all’interno delle famiglie. Non ci siamo spaventati e abbiamo capito che questa vastità di temi doveva essere trasformata in una risorsa sotto un comune denominatore, l’accettazione degli altri”.

“Qualunque sia la tua idea di famiglia, ne avrai sempre bisogno”. Nel film, i Castelvecchio sono una famiglia di eccentrici, hanno una mentalità aperta, ma sono narcisisti e disuniti. I Petagna sono tutto l’opposto: gente molto affiatata, di estrazione sociale più umile, dai valori tradizionali ma conservatori. Come mai queste due famiglie così diverse si ritrovano a trascorrere le vacanze estive insieme? Lo sanno solo i capifamiglia Tony (Fabrizio Bentivoglio) e Carlo (Alessandro Gassmann): l’inaspettato annuncio del loro amore scardinerà gli equilibri delle due famiglie ma soprattutto quelli di Penelope (Jasmine Trinca) e Sandro (Filippo Scicchitano), i loro rispettivi primogeniti.

Una chiave del film scritto da Giulia Steigerwalt è l’assenza dei ‘cattivi’. Ma come fare un film così senza cadere nella retorica e nel buonismo? La scelta è stata quella di ‘stare’ con tutti i personaggi, nel bene e nel male e comprendere il loro punto di vista. Intorno al personaggio positivo di Carlo (Gassmann) ruotano tre personaggi con sfaccettature apparentemente negative: Penelope (Trinca), Sandro (Scicchitano) e Tony (Bentivoglio). “Io sono voluto stare anche dalla loro parte – afferma Simone Godano -, capendo e difendendo le loro motivazioni. Voler bene ai propri personaggi è stato per me un punto di partenza di questo racconto”.

Per il regista, “questo in fondo è un film sull’amore e la famiglia. L’amore tra due uomini, tra due padri per i rispettivi figli. È soprattutto la storia d’amore tra Penelope e Carlo, tra una figlia perduta che trova nella persona apparentemente più lontana da lei il padre che non ha mai avuto. In questa storia non si chiede ai personaggi di fare compromessi, ma solo di lasciare spazio ai sentimenti degli altri, accettandoli per quello che sono. Viene chiesto loro di lasciarsi sorprendere dalla vita ogni tanto, che è bello”.

Lo scontro sociale, già affrontato in ‘Come un Gatto in tangenziale’ con notevole successo da Riccardo Milani, è uno dei punti forti del film di Simone Godano che vede da una parte chiamare i figli “Sashimi” e tifare Lazio e, dall’altra, vivere senza contatti con la realtà e raccogliere fondi per salvare il fagiolo a rischio di estinzione. Il tema dell’omosessualità, invece, ormai molto cinematografico, fa ridere in questa storia, ma non convince per la troppa diversità dei personaggi.

Nel cast anche Lunetta Savino, Anna Galiena, Rosa Diletta Rossi e Clara Ponsot. Il film è prodotto da Matteo Rovere e Roberto Sessa insieme a Warner Bros., Picomedia e Groenladia.

I commenti sono chiusi.