Fedez come Clark Kent

Le maschere dei mostri hanno sempre affascinato i bambini e gli adulti. Quante volte abbiamo visto ad Halloween maschere di Freddy Krueger o a carnevale maschere di Dracula? Ma non per questo le persone che portavano quelle maschere sono assassini e assetati vampiri. Oppure, chi si è mascherato da protagonista di Scream, il film, ha necessariamente brutalmente ucciso qualche vittima innocente? E a proposito di film, quante volte gli attori hanno dovuto indossare ‘maschere’ scomode di stupratori, killer o anche peggio… di nazisti? Pensiamo a Charlie Chaplin nel film ‘Il grande dittatore’, una feroce parodia alla dittatura dove la maschera di Hitler viene messa in ridicolo. È forse Chaplin un apologo del nazismo per questo? O pensiamo a tanti altri film marcatamente antinazisti, dove i protagonisti hanno dovuto indossare costumi da führer. La maschera non va giudicata, vanno giudicate le intenzioni. E le intenzioni di chi indossa una maschera o un costume possono essere singolari e personali, ma sono tutte riconducibili al contesto.
Per questo motivo non si può processare pubblicamente chi ha indossato per una volta una maschera, anche fosse la più immonda, in un contesto diverso da quello in cui la maschera è stata utilizzata. Anche se quella maschera cela la superficialità, la disinvoltura, la faciloneria e crea disorientamento.
Anche i supereroi dei fumetti indossano una maschera. In Kill Bill vol 2, il regista Quentin Tarantino fa parlare il protagonista maschile di supereroi mascherati: “Prendi il mio supereroe preferito, Superman. Non un grandissimo fumetto, la sua grafica è mediocre. Ma la filosofia… la filosofia non è soltanto eccelsa, è unica! Dunque, l’elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter-ego: Batman è di fatto Bruce Wayne, l’Uomo Ragno è di fatto Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker, deve mettersi un costume per diventare l’Uomo Ragno. Ed è questa caratteristica che fa di Superman l’unico nel suo genere: Superman non diventa Superman, Superman è nato Superman! Quando Superman si sveglia al mattino è Superman. Il suo alter-ego è Clark Kent. Quella tuta con la grande “S” rossa è la coperta che lo avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono, sono quelli i suoi vestiti. Quello che indossa come Kent, gli occhiali, l’abito da lavoro, quello è il suo costume. È il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede. E quali sono le caratteristiche di Clark Kent? È debole, non crede in sé stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana”, più o meno come Fedez, il marito della Ferragni, al secolo Federico Leonardo Lucia.
Il rapper milanese è ricoperto di tatuaggi fino al collo e li indossa come una maschera, al pari di Clark Kent, per mimetizzarsi in mezzo agli altri. “È debole, non crede in sé stesso ed è un vigliacco. Rappresenta la critica alla razza umana”, diceva Quentin Tarantino di Clark Kent. Federico Leonardo Lucia non è un supereroe, ma indossa la sua maschera. Fedez non va giudicato per il suo costume di ipocrita provocatore; di cattivo maestro omofobo e sessista delle sue prime canzoni, di testimonial di alcol e droga come giudice di XFactor, di influencer intrappolato tra pulpito e palcoscenico, perché quando si sveglia la mattina è soltanto Federico Leonardo Lucia e deve mettersi un costume per diventare Fedez e nascondere il suo vero io.
Anche la maschera di Fedez non merita di essere criminalizzata e messa al pubblico ludibrio. Nessuno dovrebbe strappare la foto di Federico Leonardo Lucia mascherato da Fedez, anche se armato delle migliori intenzioni.

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