Scritto da uno dei più divertenti autori di “commedie intelligenti”, C’è un cadavere in giardino approda per la prima volta a teatro in Italia per inaugurare la stagione 2024 del Teatro Manzoni.
C’è un cadavere in giardino di Norm Foster, per la regia di Silvio Giordani, con Sergio Muniz e Miriam Mesturino, e con Maria Cristina Gionta, Luca Negroni, Giuseppe Renzo e Valentina Maselli è in scena al teatro Manzoni di Roma fino al 22 ottobre. Le scene sono di Mario Amodio, le luci di Giorgio Rossi e i costumi di Lucia Mariani per una produzione del Centro Teatrale Artigiano e Dianact. L’adattamento è di Pino Tierno e Consuelo Versace.
Una coppia di attori teatrali di scarso successo si lancia a livello internazionale come “Guru dell’Auto-aiuto” (il titolo originale della commedia è Self-Help). Dopo 7 anni, le loro vite si rivelano improvvisamente una farsa quando un cercano di nascondere un cadavere. Aggrappati alla loro esile fama, falsamente conquistata, si ritroveranno a gestire tradimenti, poliziotti, giornalisti e una cameriera completamente fuori di testa. Un turbine di risate e qualche punzecchiatina in punta di coltello nel linguaggio ironico, colto e beffardo del geniale commediografo canadese.
Uno spettacolo comico e dinamico di attori che interpretano gli attori, per un testo nuovo che potrebbe diventare un classico. Sei personaggi con una loro forte identità diventa la fonte di grande divertimento. Le circostanze ‘comiche’ della morte sono il fulcro dello spettacolo e creano l’humus per il sarcasmo e la satira. Un esempio evidente è l’erezione post-mortem del cadavere; un classico schema quello delle battute incentrate su temi sessuali o doppi sensi.
Sergio Muniz, il protagonista, offre una performance a tratti goffa ma credibile, mentre Miriam Mesturino porta sulle sue spalle la commedia. Applausi per tutti gli attori, con una menzione particolare a Maria Cristina Gionta nel ruolo della cameriera nevrotica.