John Wick 4, a lovely husband

Il capitolo più spettacolare di sempre della saga diretta da Chad Stahelski, John Wick, arriva nelle sale cinematografiche con il capitolo 4. Si tratta dell’episodio più ambizioso e adrenalinico del franchise, un film tanto lungo quanto ‘faticoso’, poiché l’azione raggiunge picchi dai quali non scende per interminabili sequenze. Una cavalcata che entusiasmerà chi ha amato l’escalation di violenza che ha accompagnato Keanu Reeves sin dal primo capitolo.

La trama non si discosta troppo da quanto visto nei precedenti episodi, con miliardi di proiettili sparati e combattimenti all’ultimo respiro, in una scia di sangue lunga 2 ore e mezza. Ma del resto è proprio quello che gli appassionati vogliono vedere per comprare il biglietto: un film al limite della sospensione dell’incredulità.

Il viaggio che attende Keanu Reeves lo porta nuovamente al centro di una feroce caccia all’uomo, con eserciti di assassini a prova di proiettile, pronti a incassare la taglia per la sua morte. Dal Giappone alla Germania, dagli Stati Uniti alla Francia, il protagonista deve fare i conti anche con vecchi conoscenti fino ad un sofferto confronto finale, nel quale Johnathan Wick non è il solo protagonista.
Dopo essere scampato miracolosamente alla morte in seguito agli eventi del burrascoso finale di Parabellum, Jonathan prepara il suo percorso di vendetta contro la ‘Tavola’ a cui ha deciso di voltare le spalle. Ma i vertici della Tavola hanno sguinzagliato uno dei loro wardog più tenaci e temibili, il Marchese de Gramont (Bill Skarsgard), deciso più che mai a cancellare per sempre John Wick dalla faccia della Terra senza trasformarlo in martire o in ideale. Per questo motivo il nuovo villain metterà letteralmente a ferro e fuoco tutto quello che Wick ha ‘toccato’ nella sua vita.


Pregevole in questa nuova avventura è la regia, ricca di una fotografia elegante e dai colori vivaci; è senza dubbio l’evoluzione dei precedenti tre capitoli grazie anche alla sperimentazione di inquadrature dall’alto che ricordano i videogames. Per non parlare di lotte in mezzo al traffico stradale, che si trasformano in una sorta di girotondo. Piacevolissima la citazione del film del 1979 ‘Guerrieri della Notte’ di Walter Hill, dove una bocca femminile accompagna i mercenari attraverso un canale radiofonico alla caccia all’uomo.

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