Dopo 11 anni di assenza Bryan Singer torna finalmente a casa, dai suoi adorati mutanti, dando vita a un quinto capitolo della saga ‘X-MEN Giorni di un futuro passato’ davvero superlativo, soprattutto per le novità che la pellicola racchiude.
Con questo franchise la Century Fox ha dato vita a uno dei maggiori investimenti della storia, riscuotendo un successo a dir poco esplosivo. Si perché ‘X-Men Giorni di un futuro passato’ non rappresenta solo un sequel dell’intera saga, ma anche un prequel; Singer ha saputo far districare alla perfezione due periodi storici lontani tra loro, appunto passato e futuro, incrociando due generazioni di mutanti, ossia la sua e quella più recente firmata Matthew Vaughn, cancellando in un batter d’ali il terzo e aggiungerei terribile episodio ‘X-men conflitto finale’ di Brett Ratner.
Lo script ci porta in un futuro distopico, dove ogni traccia di felicità sembra essere stata perduta, con palazzi dilaniati e mutanti uccisi dalle sentinelle, robot creati dall’uomo, indistruttibili e inarrestabili, finiti per prendere il controllo anche sugli esseri umani. I pochi X-Men rimasti, capitanati da Wolverine (Hugh Jackman), dovranno combattere una battaglia per la sopravvivenza tornando indietro nel tempo fino al 1973, anno in cui la sensuale Mystica (Jennifer Lawrence) ha ucciso lo scienziato Bolivar Trask, creatore delle maledette sentinelle. Bolivar, infatti, accecato da un odio profondamente razziale verso i mutanti, era convinto che avrebbero portato all’estinzione della razza umana.
Wolverine con questo salto nel tempo dovrà convincere un giovane Charles Xavier interpretato da James McAvoy, deluso dai tradimenti subiti in passato, e un tenebroso Magneto (Michael Fassbender), rinchiuso in una prigione di cemento armato perché responsabile dell’omicidio del presidente degli Stati Uniti d’America John Fitzgerald Kennedy, ad aiutarlo a impedire un evento del passato e salvare così il futuro da una distopia cupa e malvagia.
Singer, facendoci tornare negli anni 70 pone lo spettatore in un periodo storico alquanto tumultuoso, abbiamo infatti, l’omicidio di JFK, l’avvento alla presidenza di Nixon, i problemi politici tra Cina, Russia e Usa e il disastro della guerra del Vietnam, In questo quadro, il regista colloca alla perfezione i mutanti, intrecciandoli magistralmente con gli avvenimenti di cui tutti conosciamo l’esistenza. Una sceneggiatura pensata e voluta, perciò, a più livelli, compatta e solida, ricca non solo di azione e humor, ma anche di introspezioni, mostrando nei 121 minuti di pellicola la crescita psicologica dei “diversi” da mutanti qualunque a X-Men.
Unica pecca, se così la vogliamo definire, è quella riguardante il personaggio di Quick Silver/Pietro interpretato da un simpatico Evan Peters, a cui è stato dato poco spazio all’interno della vicenda. Epocale e sicuramente più riuscita è stata la scena all’interno del pentagono con un Pietro ragazzino, che intento a liberare Magneto, con molta tranquillità dirà “E così tu sei l’uomo dei metalli, mia madre è stata con un tizio dei metalli”…Nel fumetto come sappiamo Magneto è il padre di Quick Silver, fratello di Scarlet Witch; personaggi che ritroveremo in ‘The Avengers 2’, come suggerito in ‘Capitan America the Winter Soldier’, questa volta però nei panni di Pietro troveremo Aaron Taylor Johnson, mentre in quelli di Scarlet ci sarà Elizabeth Olsen.
Come già annunciato da Singer, e dalle scene finali dopo i titoli di coda di ‘X-Men Giorni di un futuro passato’ nella sale cinematografiche lo ricordiamo dal prossimo 22 maggio; ci sarà un sesto capitolo della saga intitolato ‘X-Men Apocalypse’ che approderà al cinema nel maggio 2016.
Insomma una pellicola questa di Singer che ha conquistato letteralmente la critica e che vale sicuramente il prezzo del biglietto!
Nel cast oltre a Jennifer Lawrence, Hugh Jackman, James McAvoy, Evan Peters e Michael Fassbender, anche Halle Berry, Nicholas Hoult, Ellen Page, Peter Dinklage, Shawn Ashmore, Omar Sy, Daniel Cudmore, Fan Bingbing, Adan Canto, BooBoo Stewart, Ian McKellen, Patrick Stewart, Josh Helman, Evan Jonigkeit e Lucas Till.
Camilla Lombardozzi
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