Broad city.

Come non rimanere affascinati dall’ultima serie capofila del canale Comedy Central. Se vi piace Girls, la serie forse più affine per lo scenario di NYC e l’età delle protagoniste, sparatevi tutto d’un botto le prime dieci puntate di Broad City. La coppia Ilana Glazer & Abbi Jacobson riescono a strapparvi continue risate, senza gli inutili tormenti esistenziali post-adolescenziali e derive hipsteriche di Lena Dunham (autrice, regista e protagonista di Girls).

broad_city_comedy_centralLa serie prodotta dal canale Comedy Central è stata creata, scritta e interpretata dalle attrici protagoniste. Dapprima nasce come una web-series realizzata tra il 2010 e il 2012. Entrambe le attrici hanno studiato alla UCB (Upright Citizen’s Brigade Theater) una scuola di recitazione che prepara all’improvvisazione e alla sperimentazione. Molti degli attori secondari della serie invece non sono altro che amici e parenti della coppia. Una delle protagoniste in un’intervista afferma: …abbiamo degli script ma spesso ci lasciamo andare e gli altri attori coinvolti ci seguono, non sai mai cosa sta per accadere.

broadBroad City racconta le storie di due personaggi che si chiamano esattamente come le attrici e che sognano di sfondare in lavori artistici. Nel frattempo si arrangiano come possono: Abbi lavora come inserviente in una palestra (ma vorrebbe fare l’istruttrice di fitness), Ilana invece dorme su una scrivania davanti a un computer inserendo ogni tanto degli annunci (tipo Groupon). Fondamentalmente la serie cerca di far ridere sfruttando la componente comica delle situazioni che accadono nel quotidiano (tra lavori casuali e melting-pot). Le situazione tipo delle puntate spaziano dal racimolare soldi per qualche grammo di erba o per imbucarsi in un secret party (per fare questo arrivano anche a rubare dal proprio ufficio articoli da cancelleria…per poi farsi fare un buono), tra videochiamate su Skype in momenti improbabili, fino ad arrivare a flirt maldestri in un pub o a cene ultra lussuose (con tanto di intossicazione da crostacei). Non è una serie in cui si ride apertamente, si passa da momenti surreali e demenziali a situazione nonsense più sottili e ciniche (come nella più affermata sit-com mockumentary Park and Recreation firmata NBC).

I critici USA parlano di serie indie. Un richiamo ad una certa cultura indie e low budget c’è sia nelle citazione delle ragazze, sia nella musica e sia nel font della sigla. Non mancano poi i camei, come il pervertito che si eccita facendo il bambino capriccioso interpretato da Fred Armisen, scuderia Saturday Night Live già autore con Carrie Brownstein (chitarrista della band culto Sleater-Kinney) di Portlandia.

Aspettiamo allora la seconda stagione. Per il momento sembrerebbero fermi alla sesta puntata.

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