La Nostra Terra.

lanostraterra1Stefano Accorsi e Sergio Rubini sono i protagonisti del film “La Nostra Terra” di Giulio Manfredonia, reduce dei successi cinematografici con Antonio Albanese “Qualunquemente” e “Tutto tutto niente niente”, dal 18 settembre al cinema. Un film prodotto da Lumière & Co. con Rai Cinema e distribuito (in 80 copie) da Visionaria e Videa.

Manfredonia rimane al Sud Italia, ma sposta il centro del suo bersaglio dalla politica alla mafia e riesce anche questa volta a ironizzare sui malcostumi del Belpaese, questa volta con maggiore leggerezza e con una filo di speranza, che invece non c’era nei film precedenti.

manfredonia accorsi

Giulio Manfredonia e Stefano Accorsi

“Una storia vera, che parla di mafia in senso lato: mentalità, modo di organizzare la società. Sullo schermo, è una strana antimafia, fatta lavorando, coltivando zucchine e pomodori: pragmatica, dire senza parlare, testimoniare. Ed è un’antimafia in positivo: non repressione, ma proposta di un modello differente. Qui si ride, affrontiamo al storia con leggerezza”, dice Manfredonia, sottolineando di aver girato varie cooperative, dalla Placido Rizzotto in Sicilia a quella di Mesagne “che ha una storia molto simile a quella che raccontiamo: le terre erano state confiscate al tesoriere della Sacra Corona Unita, ma la moglie rimase proprietaria della masseria, dove lui finì ai domiciliari”.

“Quando affronti un argomento complicato con idee precostituite, ti imbatti in qualcosa di diverso, più complesso. Siamo stati a Corleone, Casal di Principe, ebbene, prendere posizione si deve, il bene e il male esistono, ma le persone possono cambiare, e il percorso è culturale” sostiene il regista.

manfredonia rubini

Giulio Manfredonia e Sergio Rubini

Protagonista del film è Filippo (Accorsi), che da anni lavora nell’antimafia al nord per una cooperativa: chiamato controvoglia a dirigere la riconsegna alla legalità di un podere nel Sud confiscato a un boss (interpretato da Tommaso Ragno), conoscerà l’ex fattore Cosimo (Rubini) e la bella Rossana (Maria Rosaria Russo).

Nel cast anche Iaia Forte, Bebo Storti, Debora Caprioglio e Paolo De Vita.

Stefano Accorsi parla di “un percorso interessante. Il mio personaggio racconta qualcosa che mi sta a cuore: la terra ti dà tanto, ma chiede anche tanto al tuo corpo alla tua anima”, mentre Rubini spiega: “Oggi il Sud viene rappresentato come una cartolina, una cartolina di paesaggi o una cartolina violenta: il mio Cosimo così come nella realtà delle cose, sta nella zona grigia. Il Sud non è solo violento o super accogliente, ma è pieno di contraddizioni”.

lanostraterraPer Sergio Rubini non è stato complicato interpretare un contadino: “mio nonno – afferma l’attore – er un contadino e, quindi, non ho dovuto mettere in pratica quello che una volta avevo sentito dire tra Marcello Mastroianni e Federico Fellini e cioè che Marlon Brando per interpretare un defunto aveva trascorso 2 mesi al ‘capo santo’. A me è andata meglio e mi sono sentito un po’ a casa in questo ruolo e insieme a Nicola Rignanese ci siamo diverti a parlare il nostro dialetto”.

mauro pagani

Mauro Pagani

Il film si avvale della colonna sonora realizzata dal maesto Mauro Pagani che afferma: “La nostra terra non vuole esprimere un giudizio sul volontariato a distanza, dico solo che comprendere realtà così difficili da lontano è difficile”.

Giulio Manfredonia precisa: “Questa non è la storia di Libera, ma è ispirata a tante storie, a tante cooperative”. Comunque, il fondatore dell’associazione Libera don Ciotti sarà presente all’anteprima di lunedì 15 settembre (ore 21) all’Anteo di Milano in diretta satellitare con 50 cinema italiani.