Dal 14 gennaio al cinema con 01 Distribution ‘La Corrispondenza’, un film scritto e diretto da Giuseppe Tornatore, con protagonisti Jeremy Irons e Olga Kurylenko.
Una studentessa universitaria di astronomia (Olga Kurylenko) impiega il tempo libero facendo la controfigura per la televisione e il cinema. Le scene d’azione sono la sua specialità; le acrobazie cariche di suspense, le situazioni di pericolo che nelle storie di finzione si concludono fatalmente con la morte del suo doppio e lei piace “riaprire gli occhi dopo ogni morte”. Forse questo l’aiuta a esorcizzare un antico senso di colpa per la morte di suo padre.
Ma un giorno il professore di astrofisica (Jeremy Irons) di cui è profondamente innamorata da 6 anni sembra svanire nel nulla. È fuggito? Per quale ragione? E perché lui continua a inviarle messaggi in ogni istante della giornata? Con queste domande, che conducono la ragazza lungo la strada di un’indagine molto personale, inizia la storia del film.
La Corrispondenza è una storia d’amore dei nostri tempi. Oltre ai protagonisti in carne e ossa, sono altrettanto protagonisti anche i social network (Whatsapp e Skype) e la posta elettronica che consentono al film di esistere e funzionare perfettamente. Se non ci fossero, infatti, l’intreccio avrebbe potuto essere qualcosa fuori dal mondo: una storia di fantascienza.
“E’ una storia sull’amore che non conosce ostacoli di nessuna natura – afferma il regista -, sulla forza di questo sentimento così grande e misterioso”. Per Giuseppe Tornatore, che ha presentato il film a Roma, “l’idea del film, come spesso mi è capitato, è molto antica. Originariamente prevedeva un protagonista maschile e diversi personaggi femminili, ma non mi persuadeva del tutto e continuavo a tenerla chiusa nel cassetto. In seguito ho ritenuto di rimodellare la storia, basandola solo su due personaggi, un uomo e una donna. Poi, grazie all’evoluzione della tecnologia in tema di comunicazione è diventato un progetto maturo per essere raccontato”.
Nel film anche un piccolo ruolo per Paolo Calabresi, unico attore attore italiano nel cast che ha recitato in lingua inglese, che veste i panni del pescatore Ottavio, un tipo strano che ricorda la figura dei ‘pazzi’ che Tornatore ha spesso messo nei suoi film precedenti (‘Nuovo Cinema Paradiso’ e ‘Baarìa’).
Le musiche del film sono state composte da Ennio Morricone, recente vincitore del Golden Globe per la colonna sonora del nuovo film di Quentin Tarantino ‘The Hateful Eight’. “Ha fatto un lavoro bellissimo – ha proseguito Tornatore – pensare che un uomo di 87 anni si confronti con un regista amico come me che richiede musica diversa dal solito, lavori per un regista Usa che lo corteggia da tempo e faccia concerti in tutto il mondo mi dà energia. Nei momenti difficili della mia giornata penso a Ennio e mi passa tutto”.
Il nuovo film di Giuseppe Tornatore, La corrispondenza, ha ricevuto un sostegno alla produzione dalla BLS – Film Fund & Commission dell’Alto Adige che ha seguito e coadiuvato le riprese svolte sul territorio altoatesino per quattro settimane. In varie location tra Bolzano e Bressanone è stata ricostruita un’Inghilterra di provincia, che richiama ad atmosfere del passato.
Sul set in Alto Adige, la produzione Paco Cinematografica con Rai Cinema ha coinvolto numerose maestranze locali, che hanno maturato la propria professionalità anche grazie ai corsi di formazione organizzati annualmente sul territorio dalla Film Commission. Fra gli altri, sul set hanno lavorato la location manager Debora Scaperrotta, che aveva già collaborato con Tornatore per La migliore offerta, curando sempre la ricerca degli ambienti; la segretaria di produzione Federica Mele; l’assistente set decorator Romina Berni; l’assistente costumista Natassia Kinspergher; la cooperativa sociale Oasis di Bolzano, specializzata in allestimenti scenografici, anch’essa già operativa sul set del precedente film del regista, che ha curato la creazione di vari ambienti e soprattutto di interni. Coinvolti anche Kristian De Martiis come assistente attrezzista, Haimo Endrizzi come tecnico luci e Daigoro Vitello come macchinista; infine la produzione si è rivolta alla sede altoatesina della ditta Panalight per il noleggio di cineprese, e all’agenzia di casting Cassandra Han & Lorenzo Viti per reclutare comparse ed attori sul territorio altoatesino.