Sangue Sparso.

Gli anni di piombo “visti da destra”. La ricostruzione di fatti che dimostrano che negli anni ’70 e ’80 le vittime ci furono dall’una e dall’altra parte della barricata politica. A mettere mano a questa impresa coraggiosa è Emma Moriconi, classe 1971, con il film d’esordio ‘Sangue sparso’, in sala dal 12 giugno distribuito da Flavia Entertainment e dedicato ai fatti di Acca Larentia.

sangue-sparsoUn uomo passeggia nel quartiere romano del Tuscolano. Riflette e ricorda gli eventi drammatici che ha vissuto durante la sua giovinezza, quando militava nel Fronte della Gioventù. Oggi, dopo trent’anni, i suoi ricordi prendono forma e rivive quegli anni ormai lontani ma allo stesso tempo così vividi nella sua mente.

Siamo a Roma, il 7 gennaio 1978. Nel quartiere Tuscolano cinque ragazzi si trovano fuori da una sezione missina per andare a svolgere servizio di volantinaggio. Ma all’improvviso tutto cambia e inizia una delle storie più fosche e travagliate d’Italia. Alcuni uomini armati si scagliano contro i giovani militanti di destra, aprendo il fuoco su di loro e uccidendone due: Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta. La stessa sera un’altra vittima, Stefano Recchioni.

Dalla strage di Acca Larentia, sia a destra che a sinistra, si cominciò a percepire il pericolo che i militanti dell’una e dell’altra parte correvano anche per svolgere un semplice volantinaggio. Molti giovani, da entrambe le parti, persero la vita per una “logica” assurda.

Sangue sparso e spesso dimenticato a causa di una cultura erede di un messaggio devastante, per cui – si gridava nelle piazze – “uccidere un fascista non è reato”.

Nel film si susseguono le tragiche vicende di ragazzi di destra e di sinistra che vissero realmente i famigerati “anni di piombo”: Roberto Scialabba, Ivo Zini, Claudio Miccoli, Alberto Giaquinto, Stefano Cecchetti, Ciro Principessa, Francesco Cecchin, Valerio Verbano, Angelo Mancia, Nanni De Angelis, Paolo di Nella.

sangueNello svolgersi delle vicende realmente accadute entrano in scena personaggi non reali ma realistici, che interagiscono con i personaggi reali, intorno alle vicende personali e politiche dei quali si sviluppa la parte ‘romanzata’ del film.

Giulia, militante del MSI si batte per affermare la verità sulla morte del marito. Nella sezione di Lotta Continua, invece, troviamo Michele, che si innamora di Lara (sorella di Giulia). Nessuno dei due è al corrente che l’altro milita nella fazione opposta. Durante un conflitto a fuoco Lara, ferita, prega Giulia di gettare le armi e di portare avanti una battaglia fatta di idee e non di proiettili.

sangue1Trascorrono gli anni. Nei cuori di chi rimane quei ragazzi sono ancora vivi, tanto che sembra di rivederli e di vivere, ancora, con loro, gesti di tenera quotidianità.

“Volevo raccontare queste storie viste dall’altra parte anche se per me – dice la regista – quando muore un giovane, di destra o di sinistra, è sempre una tragedia. In questi casi sono tutte vittime innocenti, vittime per caso. Militanti che volevano combattere per un’idea”. Di quegli anni, aggiunge, “si ricordano solo fatti come il caso Moro, la strage di Bologna. E di tante vittime invece non si parla mai. Certo – ci tiene a dire la Moriconi – ci sono responsabilità anche da parte della destra che comunque ha governato per un periodo abbastanza lungo l’Italia.

Il film è stato riconosciuto di Interesse Culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e realizzato con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale per il Cinema Ministero per i Beni e le Attività Culturali MIBAC.