Short Skin.

Una delle sorprese della 71esima mostra del cinema di Venezia è un piccolo film, accolto con poca attenzione dagli addetti ai lavori. Ma alla proiezione defilata sono arrivati in massa.

short skinSi tratta di ‘Short Skin’ opera prima del regista Duccio Chiarini, presentato alla Biennale College. Già la prima inquadratura lascia di stucco perché si tratta del primo piano del sedere di un ragazzo con i pantaloni calati. Edoardo  (Matteo Creatini) è afflitto da un problema al prepuzio, in termini medici «fimosis» e, per poter avere rapporti senza dolore, dovrebbe essere circonciso.

crisula stafidaEdoardo ha paura e tenta in tutti i modi di perdere la verginità senza passare dal chirurgo. Prima segue i consigli di una prostituta (l’attrice Crisula Stafida che ha sfilato sul red carpet del Lido) e poi quelli di un amico che gli consiglia di fare sesso con un polpo, perché tra ragazzi si sostiene che in natura è quanto di più somigli ai genitali femminili.

Il film non è volgare. Anzi è tenero e, seppure le premesse possono far pensare a una commedia scollacciata e goliardica alla ‘American Pie’ o perfino qualcosa di più becero, le fattezze del protagonista e le particolarità dialettali possono a tratti far venire alla mente ‘Ovosodo’ di Paolo Virzì.

Il film di Duccio Chiarini, già documentarista radiofonico e cinematografico, racconta dell’estate nella quale Edoardo dovrà fare i conti con l’amore estivo e lo spettro della prima volta. Chiarini affronta la storia senza finti pudori e senza ammiccamenti pruriginosi, con il giusto equilibrio tra sfacciataggine e pudicizia. Il protagonista, come ogni adolescente, ha fretta e ansia per la perdita della verginità, ed è combattuto da pulsioni puramente fisiche e un animo sensibile e garbato, che si manifesta nell’innamoramento per la vicina di casa Bianca così come per la coetanea Elisabetta.

crisula stafida1Pur rimanendo costantemente attaccato al suo protagonista e ai suoi tormenti, fisici e sentimentali, il film riesce a costruirgli intorno un mondo familiare, animato da figure mai banalmente abbozzate, ma sempre scritte e raccontate con lo spessore narrativo che meritano.

Short Skin fa ridere, a tratti molto, ma è anche capace di restituire bene le inquietudini e le euforie della giovinezza, e nel finale di regalare una delicata e sorridente commozione.

Nel cast oltre a Matteo Creatini e Crisula Stafida, Francesca Agostini, Nicola Nocchi, Miriana Raschilla’, Bianca Ceravolo, Michele Crestacci, Bianca Nappi, Francesco Acquaroli, Lisa Granuzza di Vita.

La commedia agrodolce è stata finanziata grazie a Biennale College, l’iniziativa che promuove nuovi talenti per il cinema offrendo loro di operare a contatto di maestri, per la realizzazione di film a micro budget (150 mila euro). Short skin, presentato in anteprima alla 71esima Mostra del cinema di Venezia, è già stato acquisito per la distribuzione italiana da Good Films, e sarà venduto all’estero da Films Boutique: ”Speriamo di arrivare in sala in primavera” dice Chiarini.

short skin1”L’idea mi è venuta dagli anni della mia adolescenza, leggendo un bellissimo fumetto di Gipi ‘La mia vita disegnata male’, nel quale c’era la scena di un ragazzino a una vista urologica, un’esperienza che avevo vissuto anch’io”, dice il regista, già pluripremiato per il documentario ‘Hit the road nonna’. “Ho pensato a una storia su tutte le insicurezze che può  avere un adolescente con un problema sessuale, che poi avevano forse in tanti – spiega Chiarini -. Volevo raccontare un ragazzo in lotta con un ambiente, che legandosi a delle convenzioni, ti vuole maschio dominatore. Ho scritto cosi’ un piccolo soggetto, l’ho fatto leggere a Babak Jalali (produttore del film) e lui mi ha detto di sapere a chi proporlo”.

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